Dal 1958 esploriamo abissi di roccia

La Morgantini

VIVA LA LIBERA REPUBBLICA DEL MARGUAREIS!
«Talvolta la Morgantini è grande come la conca, una volta fuori l'altipiano è già casa, le pietre sono il nostro stendibiancheria, i prati la nostra sdraio, le doline il nostro cesso. Ci perdiamo ubriachi nella nebbia, cantando canzoni irripetibili, passiamo le notti sdraiati a contare le stelle cadenti e facciamo l'amore in mezzo alle stelle alpine. Nuovi nomadi del tempo libero.» - da un Piccolo Mondo Ipogeo

Vi siete mai chiesti da dove nasca il Pesio? Perché la cascata che esce da quel buco in parete così lontano si attivi in primavera?
Sopra quella parete strapiombante si apre la Conca delle Carsene, propaggine calcarea del Monte Marguareis, la più alta cima delle Alpi Marittime.

Al suo interno si aprono profonde e complesse grotte, in corso di esplorazione: il complesso principale nel 2015 ha superato la soglia dei 20 km, e numerosi altri abissi si aprono nelle vicinanze.
Dagli anni ’70 in avanti il GSAM si è impegnato nell’esplorazione di questi mondi sotterranei, con i loro fiumi, pozzi, gallerie, insieme ad altri gruppi speleologici piemontesi, italiani e francesi.


Attualmente, il complesso principale ha 5 ingressi (Cappa, Straldi, Denver, Diciotto, Belushi) e misura oltre 25 km di sviluppo lineare e circa 800 m di profondità. Gli altri principali abissi affluenti alla sorgente del Pesio sono: Penthotal (3 km di sviluppo e 500 m di profondità), Beluga-Valmar (5 km e 480 m), i Perdus (540 m di profondità), Arrapanui (3 km e 470 m), Parsifal-Cocomeri (6,5 km e 280 m).


Oltre a questi, innumerevoli grotte minori costellano tutta la Conca e il versante francese della cresta, tutti tributari del Pesio.
Le esplorazioni sono in corso: nel 2015 è stata esplorato per oltre 3 km un reticolo di gallerie di diametro fino a 10 m e oltre che ha permesso la giunzione tra l’abisso J. Belushi e il complesso principale.
Tutto questo non sarebbe possibile senza la Capanna Morgantini, struttura concepita e creata dal nostro gruppo, caposaldo logistico fondamentale per l'esplorazione dell'area dal 1977.

Campo speleologico 2015
Inaugurazione 24/07/1977

#morgantini40 - Luglio 2017

Il 24 Luglio 1977 si inaugurava uno dei più arditi progetti mai intrapresi sulle Alpi Marittime: un bivacco ben attrezzato per permettere agli speleologi cuneesi di esplorare gli abissi di roccia che si dipanano al di sotto della "Conca delle Carsene", nient'altro che un enorme complesso carsico che, insieme agli altri complessi limitrofi (Piaggia Bella, Pian Ambrogi, Mongioie) non ha molto da invidiare al Carso Classico triestino. 
Oggi, a distanza di 40 lunghi anni, il mondo sotterraneo del Marguareis si è ampliato e nuovi confini sono stati raggiunti. Eppure i 25km abbondanti di gallerie fin d'ora scoperti non sono nient'altro che la punta dell'iceberg di un complesso sistema di fiumi sotterranei, gallerie, pozzi e saloni. 
La vera essenza della Capanna pertanto non decade a distanza di tempo, bensì si fortifica e si percepisce sempre più viva al crescere delle aspettative ma anche delle consapevolezze riguardo al mondo ipogeo che si apre al di là di quel buio. Generazione dopo generazione gli speleo "marittimi" cercano con ardore e non poche difficoltà di fare chiarezza una volta per tutte in quel mare di roccia: il sogno più grande resta immutato negli anni quello di entrare da uno degli ingressi della Conca e uscire dalla sorgente del Pis del Pesio, ovvero a kilometri di distanza e a centinaia di metri di dislivello.
In tutto questo la Capanna Morgantini è sempre stata lì e senza di lei tutto ciò non sarebbe (e non sarebbe stato) possibile. Nata quasi per gioco ad opera di un gruppetto di sognatori, è stata sempre coccolata dai suoi frequentatori che la amano, la rispettano. Le sue mura hanno molte storie da raccontare. Chi vi è stato e ne conosce la storia, sa come fare per poterle "ascoltare". Che il mito della "Murga" (e di tutte le capanne speleologiche del Marguareis) possa non tramontare mai.